Gli afidi raggiungono una lunghezza massima di circa 4 mm, possiedono un addome globoso e possono essere di tanti colori diversi. Sono tra i parassiti più devastanti che colpiscono le piantagioni nelle regioni temperate. Gli insetti alati sono particolarmente pericolosi per il raccolto poiché distruggono le piante molto più velocemente rispetto agli altri afidi.
Sul parassita in breve
- Cosa sono gli afidi?
- Quando si parla di afidi, o pidocchi delle piante, s’intende solitamente una superfamiglia di insetti che comprende oltre 4.000 specie di parassiti specifici di determinate piante.
- Come si riconoscono?
- Gli afidi possono causare tassi di crescita ridotta, foglie chiazzate, ingiallimento, sviluppo ritardato, foglie arricciate, doratura, avvizzimento, basso rendimento e morte delle piante.
- Cosa potete fare?
- Ci sono diverse tecniche di coltivazione che possono essere utilizzate per prevenire o minimizzare l’attacco degli afidi.
Ciclo biologico degli afidi
Gli afidi possono essere con o senza ali. Solitamente, la prima generazione che cova dopo l’inverno è sprovvista di ali. Tuttavia, la presenza di più generazioni, può portare ad una mancanza di spazio sulla pianta ospite: questo innesca la nascita di una generazione di afidi alati in grado di migrare verso altre piante ospiti. Tutti gli esemplari che nascono dalle uova invernali sono femmine. Durante la primavera e l’estate vedono la luce molte più generazioni di afidi femmina: queste possono vivere fino a 25 giorni, durante i quali ciascun esemplare è in grado di produrre fino a 80 nuovi afidi. La riproduzione primaverile ed estiva avviene in modo asessuato – senza la presenza di esemplari maschi.
Sintomi del parassita
Gli afidi si nutrono di linfa floematica. Questo indebolisce la pianta e provoca uno squilibrio metabolico, l’arricciamento delle foglie e, in casi estremi, la caduta delle foglie stesse, il che influisce sulla quantità e qualità del raccolto finale. Gli afidi inoltre sono in grado di introdurre delle tossine nella pianta, alterando sistematicamente lo sviluppo di questa.
La melata secreta dagli afidi rappresenta inoltre un terreno ideale per una varietà di funghi che formano una sorta di barriera sulla superficie della foglia, impedendo a quest’ultima di assorbire completamente la luce che la colpisce.
Tuttavia, l’effetto più dannoso provocato dagli afidi, riguarda la trasmissione di virus. Specialmente gli esemplari alati possono trasmettere decine di virus da una pianta malata a una sana in pochi secondi. Il problema è che non esiste nessun rimedio contro questi virus; per cui l’infezione di una pianta che non è tollerante o resistente al virus porta inevitabilmente ad un declino della produzione finale.
Come prevenire il parassita
Esistono diverse tecniche di coltivazione che possono essere utilizzate per prevenire o minimizzare un’infestazione da afidi. Queste includono:
- L’eliminazione delle erbacce che possono fungere da serbatoio per uova e insetti adulti
- L’utilizzo di reti anti insetto (talvolta impregnate d’insetticida) per riparare le colture
- Evitare l’uso eccessivo di concime azotato
- La rimozione dei resti del raccolto
- L’utilizzo di specie vegetali che possono fungere da serbatoio per i predatori (tecnica delle banker plants)
Soluzioni per il monitoraggio del parassita
I nemici naturali degli afidi includono le coccinelle e i crisopidi. Le larve dei crisopidi cosiddetti “verdi” (Chrysoperla Sp.) sono voraci predatori di afidi.